Cronaca & AttualitàUdine
Samia Kedim: a Udine l’ultima vittima di femminicidio
Samia Bent Rejab Kedim è l’ultima vittima di femminicidio, trovata morta la mattina del 17 aprile 2025 nella sua casa a Udine. Le indagini sono in corso.

Si chiamava Samia Bent Rejab Kedim, aveva 46 anni, ed è stata ritrovata morta ieri mattina, 17 aprile 2025, nella sua casa a Udine.
Samia era una mamma tunisina e ormai da anni era residente in via Joppi, nel capoluogo friulano. Le autorità sospettano che a ucciderla sia stato l’ex marito, Mohamed Naceur Saadi, 59 anni, anche lui tunisino, che era agli arresti domiciliari e che è deceduto poche ore dopo in un incidente stradale avvenuto a Basiliano.
Le indagini sono tutt’ora in corso per accertare le responsabilità e la dinamica degli eventi.
Ecco cosa sappiamo attualmente sul brutale omicidio di Samia Kedim, uccisa a coltellate nella sua abitazione di Udine.
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Samia Kedim: l’ex marito aveva il divieto di avvicinamento
Samia Kedim è stata trovata morta nella mattina di giovedì 17 aprile all’interno del proprio appartamento di Udine, colpita da numerose coltellate.
Le prime indagini hanno indirizzato immediatamente i sospetti verso l’ex marito, Mohamed Naceur Saadi, da tempo sottoposto ad arresti domiciliari a Monfalcone e destinatario di un ordine di divieto di avvicinamento alla donna. L’uomo, secondo le ricostruzioni, si sarebbe recato a casa dell’ex moglie durante un permesso di due ore concesso in mattinata.
Saadi avrebbe dovuto avere un braccialetto elettronico, ma non è chiaro se effettivamente lo indossasse al momento dei fatti. Le forze dell’ordine si sono attivate appena scoperto il delitto, ma poche ore dopo l’uomo è rimasto vittima di un incidente frontale con un’autocisterna lungo una strada di Basiliano, in provincia di Udine.
L’assenza di segni di frenata sull’asfalto ha rafforzato l’ipotesi di un suicidio volontario, anche se le condizioni meteo avverse potrebbero aver cancellato eventuali tracce di frenata.
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Violenze contro moglie e figlie: le avrebbe tenute segregate
Le autorità avevano già evidenziato in passato una situazione familiare delicata tra i due ex coniugi.
Dopo la separazione, Mohamed Saadi era stato accusato di comportamenti intimidatori e violenti nei confronti dell’ex moglie e anche delle loro figlie. Secondo alcune testimonianze, l’uomo avrebbe costretto le donne a vivere segregate in una stanza e le forze dell’ordine erano intervenute più volte in passato per situazioni critiche nell’abitazione.
Un vicino di casa ha riferito che Samia era una donna tranquilla e gentile, ma ricorda anche le frequenti visite di ambulanze e polizia, segno di un disagio familiare ormai noto a tutto il quartiere.
L’inchiesta è ora affidata al sostituto procuratore Luca Olivotto e le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio del caso. Ciò che è certo è che Samia Bent Rejab Kedim, morta il 17 aprile 2025 a Udine, è un altro nome che si aggiunge alla lunga e dolorosa lista di vittime di femminicidio nel nostro Paese.
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