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Operazione Oro Blu Trieste: denunce per inquinamento marino

Conclusa l’operazione “Oro Blu” della Guardia Costiera in Friuli-Venezia Giulia: scoperte violazioni ambientali gravi, cinque persone denunciate.

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Guardia Costiera (ANSA)
Guardia Costiera (ANSA)

Sette illeciti ambientali rilevati, cinque denunce penali e due sanzioni amministrative per un totale di 3.000 euro: questo il bilancio dell’operazione “Oro Blu”, condotta dalla Guardia Costiera tra il 13 gennaio e il 18 aprile 2025 in Friuli-Venezia Giulia. Coinvolti nelle attività di controllo e prevenzione i militari della Capitaneria di porto di Trieste e Monfalcone, oltre agli Uffici marittimi di Grado, Porto Nogaro, Lignano Sabbiadoro e Marano Lagunare, che hanno operato non solo sul litorale, ma anche nell’entroterra.

Illeciti penali rilevati

Tra gli illeciti penali più rilevanti figurano due casi di scarichi industriali abusivi: acque reflue immesse senza autorizzazione nelle reti meteoriche e nelle acque superficiali. Altri due casi hanno riguardato il deposito incontrollato di rifiuti, mentre il quinto è relativo a uno sversamento in mare di sostanze pericolose. Tutti i responsabili di questi episodi sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per violazione del Testo Unico Ambiente (Decreto Legislativo n.152/2006).

Violazioni amministrative riscontrate

Gli illeciti amministrativi hanno riguardato principalmente irregolarità nella gestione degli impianti di trattamento delle acque reflue, con particolare attenzione a impianti industriali e attività commerciali, come nel caso di un autolavaggio, che presentava carenze nella documentazione ambientale.

Le attività operative di rilievo

Durante le operazioni, il personale della Guardia Costiera ha rilevato situazioni critiche: è stato individuato uno scarico non autorizzato di reflui industriali che confluiva nel Rio Ospo, utilizzando apparecchiature di video-ispezione in collaborazione con ACEGASAPSAMGA S.r.l. È stato inoltre scoperto un natante abbandonato in stato di degrado, con potenziale rischio ambientale legato al rilascio di sostanze inquinanti, per il quale sono state immediatamente avviate le procedure per l’accertamento delle responsabilità e la rimozione del mezzo.

I controlli effettuati

L’operazione è stata suddivisa in due fasi: una iniziale, di carattere ricognitivo, per identificare obiettivi sensibili, e una seconda operativa, con specifici campionamenti e ispezioni presso aziende e impianti urbani e industriali. In totale, sono stati effettuati 551 controlli sugli scarichi idrici, 678 controlli sul ciclo dei rifiuti, 319 ispezioni per l’inquinamento marino, e ulteriori controlli per contrastare abusi demaniali e tutelare aree marine protette.

In tutte queste attività è stata verificata l’idoneità e la regolarità delle autorizzazioni ambientali, come l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) e l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Numerosi campioni ambientali prelevati sono stati analizzati dal Laboratorio Ambiente Mobile della Guardia Costiera e dall’ARPA regionale competente.

L’operazione “Oro Blu” ha dunque permesso non solo di contrastare direttamente comportamenti illegali, ma anche di sensibilizzare ulteriormente il territorio sull’importanza della tutela ambientale e del rispetto delle normative vigenti.

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