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Stupro, droga e minacce: 33enne fermato a Capodistria

Capodistria, giovane arrestato dopo un anno di reati: violenza su minori, spaccio, stalking e vandalismo religioso

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Arresto - Arresto Capodistria
Arresto (Pixabay)

Un trentatreenne residente a Capodistria è stato arrestato nei giorni scorsi dalla polizia locale, dopo aver collezionato una lunga serie di reati iniziati nell’estate del 2024. Disoccupato, tossicodipendente e dedito allo spaccio, l’uomo si è distinto per la particolare gravità e frequenza delle sue azioni, molte delle quali rivolte contro minori.

Violenza sessuale su minorenne e uso di stupefacenti

Il primo grave episodio risale al 29 giugno 2024: l’uomo avrebbe abusato di una ragazza minorenne dopo averle somministrato una pastiglia di ecstasy e offerto marijuana, sfruttando il suo stato di alterazione psicofisica. Questo ha portato all’apertura di un’indagine per violenza sessuale, primo tassello di una vicenda giudiziaria destinata ad allargarsi rapidamente.

Stalking, minacce e aggressioni contro minori

Dal 30 giugno al 15 gennaio 2025, l’uomo ha preso di mira diverse vittime, tutte giovani o minorenni. Ha perseguitato e stalkerizzato un’adolescente per mesi, fino a minacciarla e aggredirla. Ha poi rivolto la sua attenzione a una cittadina di Capodistria, contattandola insistentemente con richieste inquietanti: pretendeva la consegna della figlia minorenne. Non pago, ha minacciato un altro ragazzo e, lo stesso giorno, è stato sorpreso a spacciare droga a una minore.

Vandalismo religioso e spaccio in carcere

Nel mese di febbraio 2025, l’uomo si è reso responsabile anche di un atto sacrilego: per cinque giorni consecutivi ha imbrattato con vernice nera la facciata della chiesa di San Francesco, causando danni per circa 2.000 euro. Nei giorni precedenti, durante un colloquio in carcere, è stato sorpreso con 85 grammi di hashish mentre tentava di passarli a un detenuto.

Violenza a scuola e arresto finale

L’escalation si è conclusa con un altro grave episodio: l’uomo è entrato in una scuola di Capodistria, ha trascinato fuori dall’aula un minorenne e lo ha condotto in strada, minacciandolo. In seguito, durante una perquisizione domiciliare, gli agenti hanno rinvenuto piante secche di marijuana, un bilancino di precisione e diverse SIM card, indizio di una rete di contatti utilizzata probabilmente per lo spaccio.

L’arresto del trentatreenne rappresenta la fine di un incubo per molte famiglie di Capodistria, ma anche un duro colpo al microcrimine locale. Le autorità stanno ora valutando l’estensione delle responsabilità penali e l’eventuale coinvolgimento in altri episodi ancora non chiariti.

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