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Traffico di migranti: due arresti a pochi chilometri da Trieste

Proseguono gli arresti lungo la rotta balcanica dietro Trieste: fermati due passeur internazionali dalla polizia slovena

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Polizia slovena - Traffico di migranti
Polizia slovena ( © Depositphotos)

La rotta balcanica continua a essere un punto caldo per l’immigrazione clandestina. Nella giornata di ieri, la polizia slovena ha intercettato e arrestato due trafficanti internazionali che stavano trasportando illegalmente cittadini turchi in direzione di Trieste. Una conferma che questa tratta rimane una delle più attive per i flussi migratori irregolari verso l’Italia.

Fermato passeur colombiano vicino Divaccia

Il primo arresto è avvenuto nei pressi dell’area di sosta autostradale di Risnik, vicino a Divaccia, dove gli agenti della questura di Capodistria hanno individuato e fermato un’autovettura sospetta. Al volante c’era un 32enne colombiano, sorpreso mentre trasportava cinque migranti turchi, appena usciti da una struttura di accoglienza slovena. Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha permesso di fermare il passeur prima che raggiungesse il confine italiano.

Intercettato cittadino ucraino vicino al confine croato

Il secondo episodio, invece, ha avuto luogo intorno alle ore 20, in prossimità della zona frontaliera con la Croazia. Durante i controlli effettuati dalla polizia slovena, è stato fermato un mezzo guidato da un cittadino ucraino di 47 anni. All’interno del veicolo viaggiavano quattro cittadini turchi, tutti entrati illegalmente nel territorio sloveno con l’intento di dirigersi verso l’Italia.

Traffico migranti: fenomeno in crescita

Questi arresti testimoniano la crescente complessità del fenomeno della migrazione illegale, che vede coinvolti passeur provenienti da paesi sempre più lontani dalle tradizionali aree di provenienza. Non solo ucraini o balcanici: l’episodio che ha coinvolto il cittadino colombiano dimostra come la rotta balcanica stia diventando terreno fertile anche per trafficanti provenienti da contesti geografici fino ad oggi poco considerati.

Rafforzati controlli lungo i confini

La situazione alle spalle di Trieste resta delicata, e proprio per questo motivo le autorità slovene continuano a intensificare i controlli lungo l’intero tracciato balcanico. L’obiettivo è prevenire ulteriori arrivi irregolari e stroncare il traffico di esseri umani. Un impegno condiviso anche dalle forze di polizia italiane, che collaborano strettamente con i colleghi sloveni e croati nella lotta a un fenomeno sempre più articolato e pericoloso.

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